PREVENZIONE TUMORE AL SENO

La prevenzione del tumore del seno dovrebbe cominciare a partire dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese, è indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal medico senologo affiancati all’ecografia.
Visita senologica
Questo tipo di valutazione da sola in genere non è sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma può sicuramente essere utile per chiarire situazioni un po’ sospette.
Il senologo, prima di cominciare l’esame vero e proprio delle mammelle, si occupa dell’anamnesi, ovvero della raccolta di informazioni che potranno essere utili per formulare la diagnosi finale: eventuale presenza di casi di tumore del seno in famiglia, età di comparsa del primo ciclo mestruale e della menopausa, gravidanze, alimentazione, terapie ormonali.sirio
Solo dopo aver terminato questa fase il senologo può procedere con l’esame clinico propriamente detto che parte con l’osservazione e termina con la palpazione: il medico compie tutti quei gesti che ogni donna dovrebbe compiere mensilmente nel corso dell’autopalpazione.
In caso di dubbio è proprio il medico generico o il ginecologo a consigliare una visita senologica specialistica durante la quale, grazie anche ad altri esami quali l’ecografia, è possibile distinguere tra patologie maligne e benigne del seno e se necessario, impostare la terapia più corretta.

Tra i 20 e i 40 anni generalmente non sono previsti esami particolari, se non una visita annuale del seno.
Solo in situazioni particolari, per esempio in caso di familiarità o di scoperta di noduli, è possibile approfondire l’analisi con una ecografia o una biopsia (agoaspirato) del nodulo sospetto.
Tra i 40 e i 50 anni le donne con presenza di casi di tumore del seno in famiglia dovrebbero cominciare a sottoporsi a mammografia, meglio se associata a ecografia vista la struttura ancora densa del seno.
Tra i 50 e i 70 anni il rischio di sviluppare un tumore del seno è piuttosto alto e di conseguenza le donne in questa fascia di età devono sottoporsi a controllo mammografico con cadenza biennale.
Nelle donne positive al test genetico per BRCA1 o 2 è indicata un’ecografia semestrale e una risonanza annuale, anche in giovane età.

Autopalpazione

L’autopalpazione è un esame che ogni donna può effettuare comodamente a casa propria: permette di conoscere profondamente l’aspetto e la struttura normale del seno e quindi di poter cogliere precocemente qualsiasi cambiamento.
L’esame si svolge in due fasi:
l’osservazione permette di individuare mutazioni nella forma del seno o del capezzolo,
la palpazione può far scoprire la presenza di piccoli noduli che prima non c’erano.
Quando si parla di autopalpazione si pensa solo a un esame per la ricerca di noduli nella ghiandola mammaria, ma in realtà grazie a questo esame possono emergere altri segnali che devono spingere a consultare un medico, come retrazioni o cambiamenti della pelle, perdite di liquido dai capezzoli e cambiamenti di forma della mammella.
A partire dai 20 anni l’esame può essere effettuato una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo.
Rispettare questi tempi è importante perché la struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili, e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi.
È bene ricordare che, oltre agli ormoni, anche l’età, il peso corporeo, la familiarità e l’uso di contraccettivi orali influenzano la struttura del seno che, a volte, specialmente nelle donne giovani, si presenta particolarmente densa e difficile da valutare correttamente con l’autoesame.
Tra i 40 e i 50 anni l’incidenza (cioè i numero di nuovi casi) del tumore del seno aumenta in modo rapido e costante e quindi le donne in questa fascia di età non possono rinunciare all’autopalpazione come strumento di prevenzione.
Con il sopraggiungere della menopausa, l’esame può essere eseguito indifferentemente in qualunque periodo del mese e deve essere effettuato con regolarità anche e soprattutto dalle over 60 poiché il picco di incidenza del tumore del seno si colloca proprio tra i 65 e i 70 anni.
L’autopalpazione rappresenta un primo strumento di prevenzione del tumore del seno, ma da sola non può bastare e deve essere abbinata a visite senologiche ed esami strumentali più precisi come ecografia o mammografia.

Ecografia al seno

L’ecografia mammaria è un esame diagnostico per immagini, che consente lo studio anatomico e strutturale del seno.
ecografia al senoQuest’indagine non invasiva si basa sull’emissione e sulla ricezione di ultrasuoni, i quali vengono riflessi in modo differente dai vari tessuti della mammella che attraversano.
Con l’ecografia mammaria è possibile individuare cisti al seno, cioè formazioni di natura benigna, spesso a contenuto liquido o misto, e fibroadenomi. Quest’indagine consente, inoltre, di diagnosticare la presenza di tessuti infiammati (come nel caso di mastite o ascessi) ed è importante nella diagnosi precoce di lesioni più serie, come i tumori maligni. L’ecografia mammaria permette di visualizzare anche le eventuali alterazioni a carico dei linfonodi dei cavi ascellari.

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eco al seno

E’ un esame indicato nei casi in cui si debba:
– Studiare una mammella nelle donne giovani (prima dei 35 anni di età), qualora la visita senologica lo richieda;
– Stabilire la natura solida o liquida di un nodulo;
– Valutare un addensamento asimmetrico rilevato dalla mammografia;
– Esaminare il seno di una donna durante la gravidanza, in presenza di particolari noduli palpabili o patologie infiammatorie (mastite, ascesso e trauma);
– Controllare nel tempo il decorso della patologia benigna della mammella (fibroadenoma, lipoma o cisti);
– Monitorare una paziente operata di tumore, per valutare un’eventuale recidiva;
– Effettuare un prelievo con ago su nodulo sospetto o la biopsia di lesioni non palpabili, evidenziabili medicante ecografia.
L’ecografia mammaria rientra tra gli esami ai quali sottoporsi per diagnosticare la presenza di masse tumorali localizzate nell’area toracica anche per l’uomo.

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