SE INTIMITA’ E SESSUALITA’ DIVENTANO UN PROBLEMA

Il sesso è la parte più intima e privata di una persona e tale rimane anche quando si decide di stare in coppia.
Ancora oggi, molti uomini e molte donne faticano a parlare dei problemi che si possono presentare nella propria intimità, sia a livello individuale che di coppia.
Imbarazzo e vergogna prendono il sopravvento e pertanto solo poche persone si rivolgono ad esperti per superare le difficoltà sperimentate.
In tale scenario, il rischio è quello di cronicizzare un disturbo che talvolta, se affrontato per tempo, si sarebbe risolto con meno sforzi emotivi e perché no…anche economici.

Le disfunzioni sessuali possono riguardare il desiderio sessuale carente o assente, l’avversione e l’evitamento di contatti sessuali, l’incapacità di raggiungere l’eccitazione sessuale, l’impossibilità ricorrente di raggiungere o mantenere l’erezione, i disturbi dell’orgasmo maschile o femminile (ricorrente ritardo, o assenza, dell’orgasmo dopo una fase normale di eccitazione sessuale), l’eiaculazione precoce (a seguito di minima stimolazione sessuale prima, durante, o poco dopo la penetrazione), la dispareunia (dolore genitale associato al rapporto sessuale), il vaginismo (contrazione involontaria dei muscoli elevatore dell’ano e perineali che rendono impossibile la penetrazione

Chi sperimenta un disagio a livello sessuale finisce per vivere la sessualità come un problema e pertanto tenderà ad evitare di avere rapporti per non sperimentare disagio e frustrazione.

Ansia, vergogna e senso di colpa prendono il sopravvento impedendo una vita sessuale serena.
Ricordo sempre ai miei pazienti che l’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS definisce una persona “in salute”, quando vi è benessere dal punto di vista biologico, psicologico e sociale.
La nostra cultura, favorisce invece un’idea “medica” di salute. Se non c’è niente di visibile, se gli esami sono a posto e non c’è niente di rotto: “sig.ra Rossi, lei è sana come un pesce!”

Già, peccato che la sig.ra Rossi continua a sentirsi male, un male che talvolta “lacera”…ma non si vede!

La sfera sessuale, è spesso una delle prime ad essere influenzata da fattori psicologici o emotivi, quali stress, ansie, preoccupazioni e difficoltà relazionali.
E’ normale, pertanto, che in alcuni periodi della vita particolarmente difficili si sperimenti uno scarso desiderio sessuale, problemi di erezione o di eiaculazione precoce, difficoltà a raggiungere l’orgasmo o dolore vaginale.

I problemi sessuali possono essere il risultato di credenze o convinzioni disfunzionali rispetto al sesso come ad esempio cosa può essere fatto e cosa no, ruoli sessuali maschili e femminili, durata della prestazione, dimensioni, igiene, religione, ecc); il risultato di esperienze passate, che non permettono alla persona di vivere una sessualità serena o talvolta di esperienze più attuali ma vissute in maniera molto dolorosa.

Vi sono però anche problematiche come ad esempio la vulvodinia nella donna, alle quali non possiamo attribuire una cause psicosomatica. Non è il vissuto o l’esperienza a promuovere/ favorire l’insorgenza del disturbo sessuale ma è il fatto stesso di avere il disturbo che genera il disagio psicologico. In questa patologia, infatti, le terminazioni nervose non funzionano come dovrebbero, sono ipersensibili, e trasmettono una sensazione di dolore anche solo a seguito dello sfregamento di un indumento stretto. Per chi soffre di questa malattia di solito anche una visita ginecologica, una ecografia o un pap-test sono dolorose e il rapporto sessuale diventa impossibile poiché il partner ha difficoltà nella penetrazione, a causa dell’ipertono muscolare.
In questi casi un aiuto psicologico può essere molto utile solo per il fatto di aver dovuto vivere in maniera dolorosa e deteriorata la propria vita sessuale.

Cosa fare?

Per ottenere buoni risultati e soprattutto duraturi nel tempo, è fondamentale affrontare queste problematiche utilizzando un approccio integrato.
Il primo passo deve essere quello di contattare uno specialista (ginecologo,urologo,andrologo) che consentirà di avere una diagnosi del disturbo presentato; un terapista si occuperà poi della riabilitazione funzionale e infine lo psicoterapeuta si occuperà della componente emozionale del disturbo a livello individuale e se necessario anche di coppia.

Molte persone sono restie ad intraprendere un percorso psicologico per questi disturbi, ma ricordo che la terapia non va necessariamente “a caccia del trauma irrisolto”! Spesso arrivano nel mio studio donne e uomini logorati da anni di sessualità assente o vissuta malissimo. In questi casi è fondamentale aiutarli ad affrontare la guarigione accompagnandoli, con gli altri specialisti, passo passo verso nuove modalità relazionali e sessuali ritrovando fiducia in sé stessi, nel proprio corpo, nelle proprie capacità e talvolta nel rapporto con il partner.

Un saluto

Carlo Ricci

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